VANGELO ESSENO DELLA PACE
LE COMUNIONI
E Gesù disse:
“Come un figlio eredita la terra di suo padre, così noi abbiamo ereditato una Terra Santa dai nostro Padri. Questa terra non è un campo da coltivare, ma uno spazio in noi dove possiamo costruire il nostro Santo Tempio.
E poi che un tempio deve essere innalzato pietra su pietra, io vi darò le pietre per la costruzione di quel Santo Tempio che abbiamo ereditato dai nostri Padri, e dai Padri dei loro Padri.”
Tutti gli uomini si radunarono intorno a Gesù e i loro volti brillavano dal desiderio di ascoltare le parole che uscivano dalle sue labbra. E il sole nascente riempiva i suoi occhi di splendore mentre proseguiva:
“Il Santo Tempio può essere costruito solo con le antiche Comunioni, quelle dette, meditate e vissute. Perché se fossero solo dette con la bocca, allora sarebbero come un alveare abbandonato dalle api e privo di miele. Le Comunioni sono un ponte tra l’uomo e gli angeli, e, come un ponte, possono essere costruite solo con pazienza; devono essere modellate pietra per pietra, come quando si erige un ponte sul margine delle acque.
Le Comunioni sono quattordici, essendo sette gli Angeli del Padre Celeste e sette gli Angeli di Madre Terra,
E, come le radici dell’albero penetrano nella terra traendone nutrimento e i rami dell’albero sollevano le braccia al cielo, così è l’uomo, che come il fusto di un albero che ha radici profonde nel seno di Madre Terra e la cui anima ascende verso le stelle lucenti del Padre Celeste. E le radici dell’albero sono gli Angeli di Madre Terra e i rami dell’albero sono gli Angeli del Padre Celeste.
Ed è questo il sacro Albero della Vita che dimora nel Mare dell’Eternità.
Dal Vangelo Esseno della Pace
“Come in cielo così in terra” diceva anche Ermete Trismegisto donandoci l’importante chiave per conoscerci e aprire le porte del mistero che avvolge la vita.
Continua il cammino ascendente verso la Pasqua e il viaggio si fa intenso in quanto nei giorni della resurrezione di Gesù Cristo si apre la porta per farci comprendere cosa realmente riveli questo episodio sul quale è fondata tutta la fede cristiana.
Mentre un senso di grandiosità ci fa inchinare di fronte al Cristo egli stesso ci consegna il compito di compiere ben più grandi miracoli, e nonostante queste parole sembra che si faccia fatica ad immaginare di potere compiere opere simili e più grandi.
Il cammino ascendente è in pari modo discendente, quanto più alziamo il nostro sguardo ai cieli quanto più ci viene chiesto di affondare le nostre radici nella terra e, senza timore, far si che la luce potente dello Spirito penetri la materia.
“Come in cielo così in terra”
Cosa vuol dire?
Conoscerci. Conoscere le nostre ombre, e vedere in esse rispecchiata la luce, entrare negli spazi bui, vuoti e riconoscere gli inganni che ci separano dalla sapienza, dall’amore e dal potere.
Stare lì e fare una scelta decisa e forte come quando Gesù rimase per quaranta giorni nel deserto.
L’invito in questa ultima settimana che ci avvicina alla Pasqua è di stare nel silenzio del proprio tempio, meditare, ascoltarsi, sentire l’amore che i maestri provano per noi, un amore incondizionato.
Portare questo amore nelle nostre radici, nel nostro corpo, affondare con fede nel più grande timore che abbiamo.
Questo è spiritualizzare la materia, trasformare il piombo in oro.
Fidati del silenzio, del tuo respiro, della tua sapienza.
Entra in comunione con Dio in te, con Gesù il Cristo, con Maria Maddalena la Sophia.
Con Amore
Roberta YogaMunay